LE POTENZIALITÀ EDUCATIVE DELLA DANZA

Il 18 luglio 2019, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, è stata presentata e discussa la tesi dal titolo Danza e potenzialità educative di Laura Spotti, neo laureata in Scienze della Formazione Primaria e socia della nostra associazione.

Di seguito riportiamo una sintesi dell’introduzione al suo lavoro:

“La Danza ci mostra non solo che ogni movimento del corpo fa tutt’uno con un movimento psichico, o meglio che il fisico e lo spirituale non sono due campi separati, ma due aspetti di una stessa realtà. Ci rivela ancora e soprattutto questa verità superiore: l’Arte è il cammino più corto tra l’uomo e l’altro […] perché non comporta la mediazione astratta, impersonale del concetto e della parola”. (Garaudy)

Il mio progetto di tesi nasce dal desiderio di riportare e approfondire un’esperienza arricchente per la mia formazione personale, oltre che professionale, resa possibile grazie all’incontro con la realtà del Laboratorio di Cremona. Si tratta di un’Associazione di Promozione Sociale che mette al centro la danza come mezzo di espressione creativa e di inclusione sociale, mediante la sua apertura alla varietà etnica e culturale, alle diverse forme di agio e disagio e al mondo della disabilità, al fine di rendere la danza un’occasione di crescita per tutti e per ciascuno.

Accanto ai corsi tradizionalmente proposti dalle scuole di danza cremonesi, l’Associazione offre una vasta gamma di laboratori espressivo-creativi per bambini e ragazzi, condotti da professionisti altamente qualificati in ambito educativo che ho avuto l’opportunità di osservare e supportare. Tra i corsi proposti spicca l’innovativo laboratorio di Disegno-Danza che coniuga il disegno, di cui molto si avvalgono le scuole italiane nella pratica didattica, e la danza, linguaggio poetico del corpo cui sono appassionata sin dall’infanzia.

A partire dall’analisi di documentazione bibliografica e sitografica mi sono posta l’obiettivo di indagare le potenzialità educative della danza, attraverso lo studio dei metodi e delle tecniche più diffuse e affermate a livello internazionale di Danza Movimento Terapia, che costituiscono una fondamentale conoscenza teorica per poter predisporre percorsi progettuali efficaci in ambito espressivo e coreutico, all’interno di una visione olistica dello sviluppo psicomotorio del bambino.

In seguito, è stato elaborato un excursus storico che ha preso avvio dallo studio del pensiero dei maggiori esponenti della pedagogia del Settecento fino a giungere all’attuale approccio didattico per competenze, con l’intento di valorizzare l’unitarietà psicofisica dell’individuo in età evolutiva, nella direzione di una educazione “sensibile” al corpo in grado di promuovere il reale sviluppo integrale della persona.

In contrapposizione alla didattica trasmissiva ed esercitativa, divulgatrice di un sapere nozionistico, l’odierno significato di competenza concerne non solo l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità, ma soprattutto l’insieme delle disposizioni affettive e degli atteggiamenti socio-relazionali necessari per affrontare, in un’ottica di cooperazione e azione solidale, la complessità dell’attuale società dell’incertezza, teorizzata dal sociologo Zygmunt Bauman.

L’Associazione di Promozione Sociale Il Laboratorio ha accolto le sfide del contesto socio-culturale contemporaneo e, sul territorio cremonese, gioca un ruolo essenziale nel promuovere l’integrazione delle diversità, attraverso il linguaggio del corpo che unisce, accomuna, e permette la reale partecipazione di ognuno, concorrendo alla promozione di valori quali l’accoglienza, il mutuo aiuto, l’accettazione, la collaborazione, nella prospettiva di una danza per la coesione sociale.

Grazie alle ricerche compiute si è, così, giunti alla conclusione che l’insegnamento dell’educazione fisica a scuola favorisca un sano equilibrio psicofisico della persona quando comprende sia lo sviluppo di gestualità tecniche e sportive, sia la formazione dell’identità corporea attraverso l’espressione del sé, all’interno di esperienze ritmico-musicali e coreutiche.

Nell’ultima parte dell’elaborato si è lasciato spazio ad approfondimenti e riflessioni riguardo i risultati emersi dal mio progetto di tirocinio intitolato Disegno-Danza: un laboratorio di arte in movimento, indirizzato agli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, volto a stimolare la sensibilità artistica per il bello, attraverso l’esplorazione della relazione tra segno grafico e movimento.

La scelta di una metodologia didattica orientata alla commistione di linguaggi espressivi differenti, in grado di intercettare la pluralità delle intelligenze degli alunni, ha consentito di indagare i vantaggi apportati dai linguaggi espressivi della danza e delle arti visive, allo sviluppo dell’individuo in età evolutiva dal punto di vista emotivo, cognitivo e relazionale, nell’ottica della valorizzazione del potenziale insito in ogni alunno.

“La Danza non è un campo esclusivo per nessuno. Dà gioia ed euforia a tutti coloro che vi partecipano come danzatori o spettatori. Il linguaggio della danza non conosce confini. Va oltre la classe sociale, l’istruzione, il paese, il credo. Il suo vocabolario è infinito, poiché l’emozione umana risuona attraverso il movimento. La Danza arricchisce l’anima e solleva lo spirito. La Danza vive all’interno di tutto ciò che vive.

Facciamo danzare tutti i bambini e sicuramente seguirà la pace”. (Miyako Yoshida)