La danza che vince il Babau

Estratto dal “Mondo Padano” del 23 maggio 2017

Filippo Gilardi intervista la maestra Chiara Servalli

La Tana del Babau, situata in un edificio di edilizia residenziale pubblica “è una zona strategica per noi. Il Babau è la cosa di cui i grandi e i piccoli hanno paura perché non la conoscono. Abbiamo scelto questo nome proprio perché grazie alla danza possiamo imparare a conoscere quello che è diverso facendo in modo di integrare le persone che per qualche motivo vengono invece emarginare dalla vita del quartiere.” Spiega Chiara Servalli. All’inizio, era il 1999, il Laboratorio era pensato come spazio di aggregazione per preadolescenti e adolescenti, immerso in un clima che mirava all’apertura alle diversità etiche e culturali che si affacciavano nel quartiere. Oggi quella realtà è diventata un’associazione di promozione sociale, con oltre 200 soci, che accoglie e coinvolge, in un movimento di solidarietà, ballerine a partire dai 3 anni fino ad arrivare all’età adulta. Grazie alla vincita, nel 2015, del bando Funder35 promosso da Fondazione Cariplo insieme ad altre 18 fondazioni bancarie, il Laboratorio ha avuto la possibilità di crescere non solo per quanto riguarda la formazione artistica ma anche nei suoi obbiettivi educativi e di integrazione. Ciascuno porta la sua storia, le proprie radici, le proprie risorse e le proprie difficoltà: “Così nelle ore di lavoro insieme ognuno dà il suo contributo e nasce così lo “stile Lab”. Qualcosa di unico”. Il Babau però non si limita alla sola danza. Sia prima che dopo le lezioni il Laboratorio anima la vita di quartiere, grazie anche alla fitta rete creatasi negli anni. Sono nate delle collaborazioni con gli uffici del comune, istituti tecnici e professionali, con associazioni culturali e di volontariato. “Stiamo organizzando la giornata ecologica, che si terrà il 20 maggio alla Tana, in collaborazione con gli architetti dell’associazione Arya in un programma di progettazione partecipata che ci permetterà di valorizzare la nostra sede di via Valdipado e il quartiere inserito nell’ambito del progetto “Cittadinanza in Movimento”. Sempre nella stessa giornata ci sarà il laboratorio aperto di disegno danza e danza creativa per i più piccoli. Abbiamo organizzato anche l’Afro Dary, un seminario dedicato alle percussioni condotto da Alex Piatti e una lezione aperta per scoprire questo genere di danza con una ballerina Lalla Aicha Traore ed un gruppo di musicisti che suonavano dal vivo.”

“Restare fermi non è un’opzione. Per farsi creare punti d’incontro bisogna muoversi…il Babau se siamo in tanti fa meno paura. Anzi, invita tutti a sorridere”